Il Maygoma House, il più grande orfanatrofio di Khartoum, è stato teatro di una agghiacciante tragedia: una cinquantina di piccoli ospiti è morta di fame perché nessuno è riuscito a nutrirli. Un massacro che rappresenta la malvagità di questa assurda guerra che si sta consumando dal 15 aprile in Sudan.
Il personale non è più riuscito a recarsi sul posto di lavoro a causa dei continui combattimenti e bombardamenti che hanno e stanno tutt’ora insanguinando le strade della capitale sudanese. Senza lo staff necessario, è difficile prendersi cura di tutti i bambini, molti, moltissimi sono morti per grave malnutrizione e disidratazione, ha raccontato la dottoressa Abdullah. Per non parlare dei neonati, creature fragili, deceduti anche a causa di febbri altissime. “Avrebbero dovuto ricevere il biberon ogni tre ore. Ma non c’era nessuno. Abbiamo tentato con una terapia endovenosa, ma il più delle volte non siamo riusciti a salvare i piccoli”, ha poi aggiunto il medico.
I decessi giornalieri sono saliti di giorno in giorno, ha raccontato il dottore. Almeno 50 bambini – tra questi oltre 20 neonati – sono morti nell’orfanotrofio nelle sei settimane dallo scoppio della guerra.
Un funzionario dell’orfanatrofio e un medico volontario che sta prestando servizio nella struttura in questo periodo di guerra, hanno confermato le morti. Sono indescrivibili le sofferenze di questi piccoli morti soli nelle loro culle, senza cibo e senza la dolce carezza di una mamma o di una persona cara.

La guerra del Sudan è sparita dalle prime pagine dei giornali di tutto il mondo. Ma la morte di questi bimbi indifesi non potrà essere cancellata.